Riportiamo di seguito, citando la fonte, l’articolo pubblicato sul sito di Radio Onda d’Urto in merito alle mobilitazioni per la casa che hanno coinvolto anche la Valle Camonica, con un piccheto da parte degli attivisti del Collettivo Provincialotta e del Collettivo Studentesco Camuno.
Vittoriosa lotta per il diritto all’abitare anche oggi, lunedì 9 giugno 2014, nel Bresciano.
Comitato provinciale contro gli sfratti e Diritti per Tutti erano mobilitati in via Ricci, 10 a Chiari,per bloccare il terzo accesso dell’ufficiale giudiziario a casa di una famiglia marocchina. Il papà, muratore in Italia dal 1989, ha perso il lavoro a fine 2011 e non ha più potuto pagare l’affitto dell’abitazione dove vive con la moglie e tre figli minori, tra i nove e i quattordici anni, nati in Italia. Sfratto bloccato e rinvio al 15 settembre, anche grazie alla disponibilità dimostrata dal proprietario di casa.
Un altro picchetto antisfratto era invece in calendario a Brescia città, in via Codignole: blocco riuscito e rinvio ai primi di settembre. Un risultato importante visto che la prima proposta – si fa per dire – avanzata alla famiglia marocchina era stato il rimpatrio. Sentiamo al riguardo la voce di Nissrine, nove anni, che abita proprio in via Codignole.
Dallo sfratto di via Codignole le interviste realizzate da Umberto, della Redazione
Un’ulteriore azione si è conclusa nel pomeriggio ad Esine, in Valcamonica, con un rinvio dello sfratto, al primo accesso dell’ufficiale giudiziario, al prossimo 7 Luglio.
A rischiare di finire in mezzo alla strada era una famiglia con quattro figli. Il proprietario era intenzionato ad eseguire a tutti i costi lo sfratto. Solo la determinazione degli attivisti del collettivo ProvinciaLotta e migranti presenti in buon numero al picchetto ha permesso di ottenere il rinvio di un mese.
Ci ha raccontato com’è andata, Ugo, del collettivo ProvinciaLotta.
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