Campeggio nazionale studentesco 2.0: Dal 6 al 9 Settembre!

Evento Facebook Campeggio NO TAV

Postiamo di seguito l’articolo di presentazione del Campeggio Nazionale Studentesco NO TAV:

Lo scenario politico che noi studenti stiamo osservando in questi ultimi mesi non può che confermare la lettura critica che già precedentemente avevamo dato di questo nuovo governo, a cui l’unica cosa che importa sembra essere quella di conservare lo status quo, scendendo a continui compromessi pur di conservare un posto sulle ricche poltrone del parlamento. Casi come quello kazako mostrano: sul piano nazionale la viscerale collusione del PD con il PDL, la decisione di salvare il nostro ministro degli interni Alfano ha infatti confermato come il potere e gli interessi delle coalizioni vadano oltre la moralità e le “differenti” linee politiche; sul piano internazionale invece la totale sottomissione e ininfluenza del nostro paese che, nonostante vada ad elemosinare rispetto qua e là per l’Europa, occupa stabilmente un ruolo di secondo piano. Questo dato risulta evidente anche da un punto di vista economico visto che ormai da anni i governi che si succedono nulla sono se non burattini manovrati dall’unione europea e dai poteri finanziari, attraverso i quali vengono veicolate le misure d’ austerity che hanno messo in ginocchio la popolazione del nostro paese. Le componenti più deboli e precarie della nostra società, in primis noi giovani, si vedono continuamente colpiti da tagli e riforme che vanno ad intaccare in maniera diretta il welfare dilaniando i servizi pubblici come la sanità, l’istruzione o i trasporti e che ridimensionano in maniera radicale il reddito delle nostre famiglie .Crediamo, vista l’inaccettabile situazione, che sia importante iniziare a darci delle scadenze per quanto riguarda l’ormai imminente autunno di lotte che ci aspetta e indiciamo la prima data di mobilitazione nazionale il 4 ottobre, data che vedrà scendere in piazza con radicalità moltissime città italiane. Questo quadro di profonda instabilità trova concretizzazione in un territorio come quello della Val Susa sul quale grava in maniera terribilmente diretta il peso di tutte le contraddizioni di un paese e di un’Europa ormai alla deriva. Una valle che si è vista violentata e tradita dal suo stesso governo, che da vent’anni porta avanti un’opposizione che si è caricata di valore simbolico; opporsi al TAV non vuol dire solo opporsi alla costruzione di una ferrovia devastante su ogni fronte (economico, finanziario,ambientale, morale) ma significa non sottomettersi a chi arbitrariamente vuole decidere sul nostro futuro e sulle nostre vite. I soggetti sociali che agiscono in Val Susa ed il messaggio che questa lotta sta portando avanti spaventa terribilmente il potere costituito, questo timore emerge ogni giorno quando i media e i politicanti di turno cercano di liquidare l’argomento riducendolo ad una questione di ordine pubblico sorvolando, tanto colpevolmente quanto consapevolmente, sul valore politico con cui questo movimento è riuscito a caratterizzare la sua lotta. La risposta che lo stato ha sempre dato all’alternativa che si sta creando in Val Susa è quella della criminalizzazione e del manganello; dietro ai soprusi delle forze dell’ordine, dietro ai gas lacrimogeni, dietro a denunce e fogli di via si cela il tentativo di spezzare, di dividere il movimento, poiché avanguardia delle lotte e portatore di un qualcosa di nuovo e di non conforme alle logiche tradizionali. Rilanciamo quindi un’altra edizione del campeggio studentesco nazionale nelle giornate del 6-7-8-9 settembre a Venaus, per ribadire ancora come la lotta degli studenti di tutta Italia sia strettamente connessa ed abbia la medesima controparte di quella No Tav, e per concludere così un’altra estate di lotta che ha visto noi studenti sempre in prima linea.

Il Collettivo Studentesco Camuno non mancherà all’appuntamento!
Come al solito, se qualche camuno fosse interessato a seguirci in questa trasferta è invitato a contattarci!

Quando la nostra terra viene venduta è naturale opporsi: Solidarietà tra le valli, solidarietà tra le lotte!

Postiamo di seguito un comunicato realizzato da parte di un compagno del Kollettivo Perlasca (Valsabbia) e invitiamo qualsiasi camuno interessato a partecipare al campeggio in difesa del Lago previso per il 3 e il 4 Agosto ad organizzarsi con noi per il viaggio!

Il Lago d’Idro, lago naturale di origine glaciale situato nell’alta Valle Sabbia, come buona parte dei laghi presenti sul nostro pianeta è sfruttato per scopi idroelettrici ed irrigui.
Per circa un secolo i due enti protagonisti, consorzi irrigui e produttori di energia elettrica, hanno utilizzato senza alcun riguardo l’acqua del lago tramite la costruzione di diverse opere idrauliche (una traversa e due gallerie rispettivamente per scopi irrigui ed idroelettrici) che ne permisero l’abuso; pretese che, però, grazie a diverse normative emanate negli ultimi anni si sono dovute inevitabilmente moderare.

Ovviamente la nostra opposizione non è dovuta all’utilizzo idroelettrico ed irriguo se gestito con moderazione!

Oggi bisogna far fronte ad un nuovo sviluppo della situazione. I consorzi irrigui rafforzati dall’unione con le numerose centrali idroelettriche private recentemente sorte lungo il corso del fiume Chiese, alla ricerca di maggiori profitti economici, spingono Regione Lombardia alla progettazione e costruzione di nuove opere che permetterebbero un’escursione (dislivello tra il limite massimo e quello minimo del lago) di 3,25m, escursione che provocherebbe inevitabilmente gravi danni all’ecosistema del lago. Non a caso gli altri laghi lombardi simili per origini al Lago d’Idro (Lago di Garda, Iseo, Como e Maggiore) hanno escursioni di 1m – 1,50m.
Regione Lombardia nel promuovere queste opere, tuttavia, afferma una cosa gravissima: ovvero che la terza galleria, la nuova traversa e lo scavo dell’alveo del fiume Chiese sono opere necessarie NON per ottenere l’escursione di 3,25 m, ma necessarie per mettere in sicurezza il territorio minacciato da una pericolosissima paleofrana (zona monitorata e dichiarata altamente instabile situata sull’incile del Chiese).
La paleofrana era certamente nota anche un secolo fa, quando gli ingegneri decisero di costruire sotto di essa una traversa e una galleria idraulica.
Ma solo dopo un secolo, solo ora che per utilizzi privati servono opere utili per un’escursione di 3,25 m, Regione Lombardia afferma che questa paleofrana è pericolosissima, che potrebbe franare da un momento all’altro e che le nuove opere sono necessarie non per gli utilizzi irrigui ed idroelettrici, ma per la sicurezza.

Il gravissimo problema è che Regione Lombardia afferma l’esatto opposto di ciò che è realmente la verità: in Italia c’è una norma che vieta la costruzione di dighe al piede di una frana (“norme tecniche per la progettazione e costruzione degli sbarramenti di ritenuta”, approvate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici nel dicembre del 2009, al punto C4 citano: “è esclusa la fattibilità di dighe di qualsiasi tipo se sulle spalle dell’opera di sbarramento, anche a quote superiori al coronamento della diga, esistono condizioni di prevedibile pericolo di frane, tali da costituire pregiudizio per la sicurezza del serbatoio”), basti ricordare la tragedia del Vajont; persino scavare al piede di una frana è ovviamente un’azione gravemente pericolosa. Inoltre il territorio sub lacuale non è assolutamente in grado di sopportare la portata di acqua prevista dalla enorme terza galleria, oltretutto paradossalmente costruita attraverso le stesse formazioni del “San Giovanni Bianco” che causarono ingenti danni alla “Galleria degli Agricoltori” (galleria presente da circa ottant’anni utilizzata per scopi irrigui).

Sono curiosi tre ulteriori aspetti che in ognuno di noi dovrebbero far sorgere enormi dubbi.

Le opere progettate hanno un costo preventivo di 50 milioni di euro quando per mettere in sicurezza la paleofrana, il solo e reale pericolo, abbiamo i concreti progetti proposti dall’Università di Padova i quali comporterebbero il ridotto costo di 4 milioni di euro.
Regione Lombardia ha finora finanziato i comuni consenzienti col progetto con 10 milioni di euro; da quando un territorio che viene messo in sicurezza riceve oltretutto un indennizzo di tale cifra?!
Come dicevamo, le opere in progetto sono state propagandate all’insegna della “messa in sicurezza del Lago”; questo fino a pochi mesi fa. Infatti, una volta ottenuta la gran parte dei permessi necessari il progetto ha assunto il nuovo nome “Nuova Diga del Lago d’Idro”, nome che tra l’altro pare circoli tra le fila dei progettisti sin dalle origini.

Ormai da parecchi anni le “Associazioni in Difesa del Lago d’Idro” si battono strenuamente per la difesa dei propri diritti. Oggi anche Kollettivo Perlasca, collettivo studentesco autonomo valsabbino, entra a far parte di questa battaglia storica proponendo un CAMPEGGIO IN DIFESA DEL LAGO D’IDRO sabato 3 e domenica 4 agosto presso la struttura Idroland di Baitoni, frazione di Bondone (TN).

La situazione da fronteggiare in questo periodo particolarmente critico è più complicata rispetto a quella presente qualche anno fa, quando le associazioni ebbero una grande presa sulla popolazione locale ottenendo grandi risultati. Oggi i cittadini lacustri sono in particolar modo rassegnati dinanzi all’arroganza dimostrata dalle istituzioni e dalle lobbies degli agricoltori e aziende private.

Con l’inizio di questa estate il Kollettivo Perlasca e le Associazioni in Difesa del Lago d’Idro non si sono arresi riprendendo un intenso lavoro mirato sull’informazione dei cittadini locali, sperando di riaccendere in loro la fiamma della dignità.

Siamo stufi di opere con fini privati finanziate con soldi pubblici, di politicanti mafiosi arroganti!

Quando la nostra terra viene venduta OPPORSI è NATURALE!

NO PASARÁN!

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Alessandro Galeazzi

(Kollettivo Perlasca)

Intervista al CSC+Estremi del V**O+Documentario agricoltore camuno: ASCOLTA L’INTERA TRASMISSIONE DI RADIO ONDA D’URTO

Questa trasmissione è aperta con l’intervista al neonato Colletivo Studentesco Camuno che muove i primi passi nelle scuole superiori della valle camonica e alto sebino. La trasmissione, continua poi con la presentazione della fiera degli Estremi del V**O di cui vedete la locandina qui sotto e prosegue parlando sempre di agricoltura con la presentazione del film documentario da parte dei due registi dedicato a Claudio, agricoltore estremo camuno. Buon ascolto.

Clicca qui per collegarti all’articolo della radio dedicato alla trasmissione. Puoi ascoltarla cliccando su trx maggio 4957

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IL COLLETTIVO STUDENTESCO CAMUNO È LIETO DI PRESENTARVI… IL SECONDO STUDENT ANTAGONIST FEST AL KAG DI PISOGNE!

 

ORE 18:00:

Dimostrazione di giocoleria aperta a tutti!

I ragazzi del gruppo Giocoleria Kag, da qualche tempo impegnati in progetti solidali, faranno una dimostrazione della loro capacità e si renderanno disponibili ad aiutare e sostenere tutti coloro che vogliono provare questa attività!

Il tutto si svolgerà nella più totale allegria e divertimento: Chiunque voglia venire a bersi qualche birretta senza provare a fare il giocoliere sarà accolto!

ORE 20:00:

Cena popolare!

Menù:

Strinù incredibilmente camuno+ Abbeveraggio (Cinque euro)

Pasta Vegetariana + Abbeveraggio (Cinque euro)

Il ricavato andrà al Collettivo Studentesco Camuno, all’associazione KAG e al gruppo Giocoleria.

Per prenotarsi chiamare il 3294229225!

Nel corso della cena due membri del Collettivo Studentesco diranno due parole sul progetto e daranno alcune informazioni sulle novità dal fronte studentesco antagonista camuno!

ORE 21:30:

Inizio Live:

Arven Stein+Jormungand Gang (Rap)

Alchemy (Post Grunge)

Dopo il live, per i superstiti, Dj Set (Elettronica, Dubstep, Jungle, Drum&Bass)!

1 giugno CSC II

CORTEO ANTIFASCISTA E ANTAGONISTA: 28 maggio 2013

CORTEO ANTIFASCISTA E ANTAGONISTA
28 maggio 1974 – 28 maggio 2013
E’ SEMPRE RESISTENZA!

Sono passati 39 anni da quel 28 maggio 1974 quando la bomba neofascista esplose in Piazza della Loggia, durante un comizio antifascista indetto dai sindacati confederali e dal comitato unitario antifascista; ordigno che uccise 8 persone e ne ferì 102. Una strage, come le altre che caratterizzarono la “Strategia della tensione” con cui lo Stato voleva colpire a morte i movimenti anticapitalisti e antifascisti che in quegli anni mettevano in seria discussione il potere costituito. Alcuni colpevoli hanno avuto l’assoluzione proprio l’anno scorso e la maggior parte di questi non sono mai stati indagati; del resto non ci siamo mai fatti illusioni e non speriamo nella giustizia dei tribunali di Stato, la storia ha già decretato i colpevoli: la strage, come quella di piazza Fontana e tutte le altre di quegli anni, fu fascista, di Stato e della Nato.

Nel 2013 le lotte che erano in piazza quel mattino, proseguno. Siamo ormai al quinto anno di crisi globale e l’uscita da questa sembra solo un miraggio del neoliberismo che intanto continua a far pesare sulle fasce più povere politiche di austerity, tagli, sacrifici. Il “nuovo” governissimo PDL – PD non è altro che la conferma di questa rotta distruttiva per le condizioni di vita di student*, precar*, migrant*, disoccupat* o per chi con i denti difende il proprio territorio dalle speculazioni e dall’inquinamento.

In questo quadro i neofascisti come Forza Nuova e Casapound, o razzisti in doppio petto come quelli della Lega Nord, fomentano odio razziale provando a scatenare guerre fra poveri, tra chi in realtà si trova ora nelle stesse condizioni, nella stessa incertezza, nella stessa precarietà. Quest’anno saremo in piazza; come ogni anno e come l’anno scorso, in cui al seguito della cacciata dell’allora ministro degli interni Cancellieri e le violente cariche della Polizia, 25 compagni sono stati denunciati e verranno processati con pesanti capi di imputazione a partire dal 24 proprio di questo mese, al contrario di stragisti e picchiatori di ieri e di oggi.

Ribadiamo che per noi il 28 maggio sarà sempre un’altra giornata di lotta e di resistenze sociali; non una rituale commemorazione. Il 28 maggio è sempre resistenza ed è per questo che invitiamo alla partecipazione, anche quest’anno, tutte le realtà che lottano contro crisi, austerità, neofascismi, razzismo e per il diritto alla salute. Per un cambiamento reale e dal basso dell’esistente senza più capitalismo, senza più fascismo.

BASTA VITTIME DI NEOLIBERISMO, FASCISMO, RAZZISMO, SESSISMO E INQUINAMENTO!
LOTTE SOCIALI PER DIGNITA’, REDDITO E DIRITTI!!

MARTEDI’ 28 MAGGIO 2013 – ORE 9.00 PIAZZA GARIBALDI – CORTEO ANTIFASCISTA ED ANTAGONISTA.
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Kollettivo Studenti in Lotta
Collettivo Universitario Autonomo
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False Commemorazioni, Nostalgie Vere: PRESIDIO ANTIFA 25 MAGGIO

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Ancora fascisti nel paese dei XIII Martiri Partigiani.
Sabato 25 Maggio 2013 Presidio Antifascista a Lovere, Piazza XIII Martiri, H.14.

Evento Facebook

C’è chi crede che la lotta contro il fascismo sia finita il 25 aprile 1945. I fatti e la storia dimostrano che non è così, tanto che oggi le nostre piazze e le nostre strade sono ancora infestate da loschi figuri che non si vergognano a richiamarsi a questa becera e triste ideologia. Loschi figuri che annaspano per tornare a galla con il pretesto della nostalgica commemorazione di due repubblichini della legione nera Tagliamento, giustiziati dai partigiani all’indomani della fine ufficiale della seconda guerra mondiale. Vorrebbero farlo il 25 maggio sul lungolago di Lovere. Paese che ospita la stele in ricordo dei XIII Partigiani uccisi proprio dalla legione Tagliamento.
La legione Tagliamento si era resa responsabile di nefandezze, soprusi, violenze e rappresaglie contro le formazioni partigiane e la popolazione della zona. Quello che oggi questi fascisti celebrano sulle rive del lago non è solamente la memoria dei loro assassini morti, ma un’ideologia con cui l’Italia non è mai riuscita a saldare i conti, dall’amnistia all’MSI e dallo stragismo degli anni ’70 fino agli squadristi del terzo millennio. Ideologia che viene riutilizzata ogni qualvolta al potere serve soffocare spinte al reale cambiamento. Lo vediamo oggi anche in Grecia dove formazioni dichiaratamente neonaziste, vedi Alba Dorata, forti della paura generata dalla crisi e della protezione degli apparati dello Stato, propongono finte soluzioni alle ricette della troika e alle politiche di austerità e macelleria sociale imposte dal capitalismo.
Di fronte a questa crisi il fascismo non può essere una soluzione, ma rappresenta una parte del problema.
Oggi come ieri i fascisti creano falsi nemici identificandoli sulla base della provenienza nazionale, della razza, della cultura o dell’orientamento sessuale, nascondendo così l’unico reale conflitto che questa crisi ha palesato: quello tra sfruttati e sfruttatori. Oggi come ieri i fascisti riciclano parole d’ordine, temi, simboli, battaglie che a loro non appartengono e non sono mai appartenute, con il solo scopo di rendersi presentabili agli occhi di un’ opinione pubblica che invece è alla ricerca di un reale cambiamento e che ancora reagisce con un moto di ripulsa davanti alla parola “fascismo”. E’ così per esempio che personaggi dichiaratamente antifascisti come Che Guevara o Peppino Impastato, entrano nel calderone della loro iconografia distorta. I fascisti attuali hanno imparato dai nonni il culto del capo, della forza, l’obbedienza cieca alle gerarchie di branco e l’uso politico di una violenza fatta di pestaggi, intimidazioni, sempre pronti a farsi forti con i più deboli e mai con i potenti. Il fascismo contemporaneo condivide con quello storico il mito della famiglia patriarcale – in cui un padre padrone ha diritto di imporre la sua volontà anche con la violenza – nega le libertà sessuali, i diritti delle coppie gay, il diritto ad autodeterminare le scelte riguardanti il corpo, dall’aborto all’eutanasia. Il fascismo insulta la memoria storica di questo paese e dei partigiani che hanno combattuto per liberarlo: ieri li chiamava banditi, oggi traditori e assassini. Non esitano, i camerati che oggi fingono di piangere i loro morti, a sfregiare il ricordo della Resistenza e della Liberazione dal nazifascismo, come è avvenuto il 25 aprile dello scorso anno alla stele dedicata ai 13 Martiri di Lovere.
Proprio la piazza intitolata ai 13 partigiani vorremmo diventasse simbolo di una nuova lotta di liberazione: dai partigiani abbiamo imparato che solo mettendosi in gioco in prima persona si conquista il diritto alla propria libertà e noi combattiamo contro un futuro fatto di precarietà, povertà e disoccupazione.
Essere antifascisti oggi vuol dire rifiutare una guerra tra poveri che avvantaggia sfruttatori, capitalisti e banchieri. Significa lottare contro ogni discriminazione di genere, di cultura, di provenienza nazionale. Significa portare avanti i valori della Resistenza e negare spazi di agibilità politica a tutti i fascismi, qualunque sia la maschera che di volta in volta indossano.
Essere antifascisti oggi vuol dire lottare ogni giorno per l’uguaglianza sociale, costruire luoghi, spazi e forme di socialità liberata da logiche autoritarie, difendere le proprie vite e i propri territori dalla speculazione e dallo sfruttamento.
Fino a quando questi spettri in camicia nera si aggireranno per le nostre strade richiamandosi a ideologie di violenza e repressione, siamo tutti chiamati a non abbassare la guardia e ad usare le nostre intelligenze e i nostri corpi per impedire ogni loro tentativo di tornare a galla.Sabato 25 Maggio 2013 Presidio Antifascista a Lovere, Piazza XIII Martiri, H. 14. Nessuno spazio ai fascisti.

H. 18.00 aperitivo (@ KAG)

H. 20.00 pastata popolare

H. 21.00 Presentazione del documentario sulla volante rossa: “Facevamo quello che dovevamo”.


A seguire concerto TULLAMORE – CELTIC PUNK
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FASCISTI, BUONI SOLO A SCRIVERE SUI MURI!

Nell’ultimo periodo abbiamo avuto il ribrezzo di poter assistere alla nascita di gruppi studenteschi filofascisti nelle scuole italiane.
In Valle Camonica gruppi del genere non esistono, ma qualche piccolo esaltato ha avuto la brillante idea di rivendicare la sua “grande ideologia” con scritte fasciste, riempiendo letteralmente l’Istituto Olivelli.
Il Collettivo Studentesco Camuno, armato di rullo e vernice, ha ripulito la scuola sotto gli occhi,probabilmente, degli atuori stessi delle vergognose scritte. Questo ci fa pensare che veramente l’estrema destra camuna è capace solo di scrivere sui muri, senza neanche la fantasia di scrivere qualcosa di più creativo di “negri bastardi”, “dux” o qualche semplice celtica.

Nessuno spazio ai fascisti, nemmeno sui muri!

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