CLASSI DI FERRO: CONTRIBUTO DAL COLLETTIVO AUTONOMO QUIBLI

Riportiamo di seguito un’analisi sulla scuola e l’istruzione proposta da alcuni compagn* del Collettivo Autonomo Quibli.

Classi di Ferro
« Molti studenti, specie se poveri, sanno per istinto che cosa fa per loro la scuola: gli insegna a confondere processo e sostanza. Una volta confusi questi due momenti, acquista validità una nuova logica; quanto maggiore è l’applicazione, tanto migliori sono i risultati; in altre parole, l’ escalation porta al successo. In questo modo si «scolarizza» l’allievo a confondere insegnamento e apprendimento, promozione e istruzione, diploma e competenza, facilità di parola e capacità di dire qualcosa di nuovo. Si «scolarizza» la sua immaginazione ad accettare il servizio al posto del valore. »
(Ivan Illic, incipit ad “Descolarizzare la società”)

La scuola può essere considerata un elemento indipendente rispetto alla società? Rispetto al suo sistema produttivo e alle contraddizioni che genera?
Queste furono tra le domande che, in diverse scuole italiane del post-boom economico, fecero esplodere quello che chiamiamo il conflitto generazionale del 68 e che oggi i media mainstreem cercano di liquidare come “rivolta giovanile (e sotto sotto giovanilistica)” per isolarla da ogni aspetto sovversivo e contraddittorio. Infatti quello che avvenne è diventato materiale spicciolo e folkloristico quasi di intrattenimento (i vari Scamarcio coi 6 politici, Mao si Gesù no, secs drog end roc en roll). Non è lo stesso per quelle domande. La scuola di oggi è ancora classista, come non lo è stata mai prima.
La scuola di oggi non forma e dice di formare, dice di considerare la formazione come propedeutica all’inserimento nel mondo del lavoro, ed in realta educa solamente a quello, la questione dell’istruzione scolastica si allaccia sempre alla questione del sistema produttivo, e spesso dev’essere accompagnata da qualce monito del tipo: “Sei in ritardo? Pensa cosa ti farebbero al lavoro! Mi chiedo perchè qua vi debba andare tutto così bene ragazzo, eh ma io sono buono voglio insegnarti cos’è la vita ti spedisco dal preside ti faccio lavare la mia macchina e poi di boccio, toh brutto stronzo!”. Specialmente negli istituti tecnici e professionali, ma ormai anche nei licei, si tratta sempre di adeguarsi ad un determinato tipo di carriera professionale e di educare ai valori della classe dominante, colonizzare le menti del proletariato giovanile con materie spesso inutili che spesso non si adattano nemmeno ai ritmi personali dello studente, producono confusione e disagio e spesso non portano nemmeno a risultati concreti, e trovano il loro senso ed una giustificazione al massimo grazie alla stupida ideologia lavorista secondo la quale tutto ciò che è lavoro è utile alla soddisfazione personale, mentre in realtà soddisfa solo il padrone e le esigenze dell’odierna società turbocapitalistica. La scuola di oggi forma il futuro lavoratore obbediente, sottocupato, precario, ricattato e ricattabile, da utilizzare come e quando si vuole a seconda dei tempi di produzione, riproduzione (e delle crisi ovviamente) del capitale.
Avete notato che la riforma gelmini è iniziata proprio quando cominciò questa crisi? Il sistema economico politico ha dovuto riformulare il sistema educativo proprio quando iniziava ad entrare in crisi per renderlo adatto alle sue nuove attitudini. Anche le bocciature sono aumentate, come i 5 in condotta (che con la riforma Gelmini sono diventati il mezzo preferito dei professori più reazionari per castigare i compagni, e reprimere ogni forma di opposizione), a diminuire sono state solo le possibilità di trovare un lavoro dopo la maturità, come anche il numero degli immatricolati (dati MIUR e CUN).
Insomma la scuola di oggi non trasmette virtù e conoscenza, è una scuola di precari che formano precari, non trasmette passioni concrete, punta alla quantità dei programmi non alla qualità, abdica la storia contemporanea creando nuovi cittadini senza memoria, senza storia. Si sta per giungere ad un livello in cui il grado scolastico di una persona dipenderà dal reddito, dalla Classe sociale.

 

Appunti contro la grande distribuzione

Proponiamo di seguito il resoconto di un’esperienza, un umile racconto breve ricco di contenuti interessanti contro la grande distribuzione. Gli obiettivi sono quelli di spingere ogni persona a riflettere e a predisporre interessanti spunti su cui discutere. Vengono toccati temi che riguardano da vicino ognuno di noi, dalle metodologie subdole del capitalismo, all’emarginazione di chi non si rifà a certi stili di vita imposti, agli stereotipi sessisti impiegati nai messaggi pubblicitari, che sono tutt’altro che scomparsi. Il titolo, che a molti apparirà strano, fa riferimento ad un pezzo dei Kalashnikov (Gruppo Punk), che è stato il reale spunto che ha portato alla stesura del testo riportato di seguito. Sperimentando un metodo alternativo di analisi politica e sociale, vi auguriamo una buona lettura. Collettivo Studentesco Camuno.

Sonja contro la grande distribuzione

Sono stanco, ansioso e in preda ai più devastanti postumi da sbronza molesta. Si tratta di una di quelle domeniche del cazzo, di quelle di metà Dicembre, dove il freddo comincia davvero a fare lo stronzo e coprirsi non serve a un cazzo. Questa stronza di aria gelida mi si insidia tra le articolazioni che ancora rallentate si lamentano, ma io non le ascolto. Non ascolto il freddo, non ascolto il mal di testa, non ascolto le mie paranoie. Oggi ho una missione, una di quelle di cui il resto del mondo se ne strafrega, ma per me è quasi questione di vita o di morte. Oggi affronto una delle paure più terribili, oggi affronto la grande distribuzione. I miei eroici piani non sono il frutto di una grande progettazione, ho solo bisogno di una birra per riprendermi e il luogo più vicino è questo schifo di posto. Quale occasione migliore per affrontare il mostro se non questa? Quale occasione migliore per distruggere una volta per tutte il panico da grande distribuzione?
Giuro, finisco la paglia ed entro.
Addosso. Veloce, rapido, incappucciato verso il mio obiettivo e nessuna distrazione, nessun dettaglio da prendere in considerazione per non entrare nel panico più totale. Il destino mi ha portato ad affrontare questa sfida nel periodo peggiore, siamo sotto le feste cazzo. Tutto straborda di lucine schifose, di addobbi del cazzo, di gente rincoglionita ed esaltata. Il delirio figlio del capitale e del consumismo raggiunge livelli osceni, colpisce tutti in modo trasversale e ogni cazzo di stronzo che vedo entrare non sembra rendersene conto. Mi perdo ad osservare un bambino che oppone una solida resistenza ai genitori che, stringendolo pesantemente per le braccia, lo strisciano dentro, promettendogli qualche gelato del cazzo se la smette di cagare il cazzo ai suoi vecchi con le sue ossessive lamentele.
Piccolo compagno io ti capisco porcaccioiddio, prendiamo le bombe e radiamolo al suolo sto posto di merda.
Rincuorato dal bambino faccio un grosso respiro, ed entro nella bocca spietata del mostro. Si aprono da sole ste porte del cazzo, ti vedono arrivare e si spalancano.
L’inferno ti aspetta, visitatore del cazzo, prepara il portafoglio e non uscire se non hai comprato qualcosa in ogni spaccio di merda. Entra nella mia pancia per nutrirti di cazzate che ti rincuorano, che non ti rendi conto che sono l’unico che si nutre quando lo fai.
Non va bene cazzo, sono appena entrato e mi è già arrivata la prima paranoia. Devo difendermi, devo difendermi, devo difendermi.
La gola del mostro è decisamente più terribile della bocca. C’è sto cazzo di albero di natale enorme e pieno di luci, l’unica possibilità di tranquillizzarmi e bloccare la mia paralisi troppo anticipata è pensare che il grande albero stia per prendere fuoco. Penso al fumo, alle fiamme, alla gente che scappa.
Scappate stronzi, scappate dal chaos, andate nelle vostre casette di merda a raccontarlo alle vostre famiglie. Andate a vivere la vostra vita perfetta del cazzo fatta di tranquillità, che lo spettacolo me lo godo anche da solo, che a me il chaos piace cazzo.
Passo veloce, nascondersi tra la folla. Ma nascondersi da chi cazzo? C’è veramente un’anima infernale nel posto? Un entità pensante che muove questa macchina di morte? Non capisco da chi mi nascondo ma lo faccio cazzo, e procedo senza farmi vedere dal nemico.
Il secondo spettacolo raccapricciante è un recinto di merda, in mezzo al cazzo, che ti blocca la strada. Dentro ci sono due tizie vestite da elfo, abbastanza bizzarre per la gioia dei marmocchi e abbastanza provocanti per la gioia dei padri e nonni tiraseghe del cazzo. Sradicano tutta l’ipocrisia che hanno in corpo, che chissà dove cazzo la trovano, per far divertire sti bambini di merda. Chissà se lì in mezzo c’è il compagno che ho visto all’entrata. Chissà se ha tradito e si è concesso un po’ di paradiso artificiale per stronzetti oppure ha resistito nel suo boicottaggio sedendosi su una panchina e cacciando un muso da incazzato a tutti quelli che passano.
“Capricciosi”, “bambini difficili” li chiamano sti marmocchi. Capricciosi un cazzo, resistono loro cazzo. Non vogliono una vitaccia come quella dei grandi. Se ne sbattono di ciò che il capitale fa apparire come fondamentale, hanno ancora l’umanità per preferire una partita a pallone a un tour in mezzo a sta gente del cazzo.
Non tradire compagno, lo so che non sei lì.
Il 1984 è arrivato. Non è arrivato con un colpo di stato e trombe squillanti, si è infiltrato subdolamente nelle teste di questa gente. Venite a dirmi che non è così, coppiette felici che cercate freneticamente un gingillo di natale da regalare a tutti i vostri contatti del cazzo. Venite a dirmelo anche voi, famiglie infelici che sfogate i vostri problemi iniettandovi ogni Domenica una dose di consumismo. Venite a ribadirmelo anche voi, lavoratori sfruttati cacciati in sto inferno anche la Domenica, senza un giorno di riposo per vivere davvero. Ci siamo dentro cazzo. E lo capisco dalle scale che vanno da sole, dalle porte che si spalancano in automatico. Sento ancora il mostro che mi parla.
Devi smetterla di agire, di pensare, non devi avere spazio. Qui ti muovi come dico io nel modo che voglio io. Io sono il mostro, ti convinco di essere qui per le TUE esigenze, per nutrire la mia insaziabile fame. Siete dei parassiti del mio corpo, il vostro compito è solo quello di far girare sta merda di sistema e nemmeno lo sapete. Ho vinto io.
Non hai vinto cazzo, io sto ancora camminando. Sguardo basso, leggere occhiate ai negozi laterali. Intravedo un mega cartellone pubblicitario con una ragazza seminuda spiaccicato su una vetrina per attirare più persone possibili. La tizia tiene un tecnologico marchingegno per le pulizie in mano e sotto di lei c’è una scritta enorme, ma veramente enorme cazzo, dell’azienda produttrice.
Che effetto ti fa essere un oggetto strumentalizzato dal capitale per il raggiungimento di chissà quale obiettivo economico? Ti fa piacere magari? Pensi davvero che questo debba essere il tuo ruolo?
Starai sicuramente bene, ma starai bene perché non lo capisci. Cazzo. La cavalcata prosegue, ormai ci sono. Mi trovo tra gli scaffali e i carrelli e navigo verso il mio obiettivo. Continuo a nascondermi, cazzo. Di corsa, prendiamo quella che costa di meno e via.
“Offerta speciale al reparto dolciumi: Per natale sconto del 20% su tutti i prodotti”.
Questa voce è devastante, vorrei non sentirla, vorrei tapparmi le orecchie, vorrei prendere a sassate i megafoni.
Attaccatevi tutti alla televisione questa sera, per guardare un film natalizio del cazzo che spieghi bene la vera essenza solidale e caritatevole del natale per autogiustificarvi tutto sto schifo, e mi raccomando fatelo rimpinzandovi di panettoni di natale, ricordatevi che c’è lo sconto del ventipercento cazzo. Volete perdere l’occasione?
Vaffanculo cazzo, pezzi dimmerda. Il momento della cassa.
Faccio la fila rispettando la regola “chi prima arriva prima si leva dal cazzo”. Poco importa se ho solo una cazzo di bottiglia in mano, nessuno si sogna di farmi passare. è natale cazzo, dobbiamo essere tutti frenetici e andare a festeggiare. Gli occhi scavati della cassiera mi guardano:
“Vuoi una borsina?” “No, non ti preoccupare.”
Perché dovrei volere una borsina cazzo, pensi che abbia problemi ad aggirarmi in mezzo alla piccola borghesia domenicale con una bottiglia di droga in mano? Lo schifo mi circonda, ma è uno schifo socialmente accettato. Siamo noi reietti psicotici e illuminati che entrano a recuperare un cazzo di litro di birra scadente e a progettare la distruzione di massa il problema, cazzo. È tutto finito cazzo, ho pagato ed ho contribuito al benessere del mostro. Sono sicuro che nel linguaggio di tutti i rumori metallosi di sti cazzo di macchinari mi sta pigliando per il culo.
Ecco la porta, ce l’ho fatta, quasi mi metto a correre. Un agenzia viaggi volantina fuori dal proprio negozietto le più incredibili offerte per le mete di fine anno in qualche cazzo di paradiso esotico di merda. Il tizio si incammina verso di me.
Non darmi sto volantino cazzo, non ti conviene. Non ci provare nemmeno. Non costringermi a farti del male. Ti prego non darmi il volantino.
Arriva e me lo caccia in mano, ma col cazzo che lo prendo. Voglio prenderlo a calci in faccia ma rendendomi conto che tutto questo rallenterebbe la mia fuga mi limito a buttare fuori uno strozzato e debole “no,no, nessun volantino…” che quasi ci rimane male lo stronzo.
Guarda te sti stronzi alcolizzati, psicopatici della domenica, avrà pensato.
E mi fa piacere bastardo, perché preferisco appartenere ad una di quelle categorie che essere come te, come voi, come tutti, come me. Le porte si aprono. Raggiungo la macchina e piazzo un cd dei Kalashnikov. Vaffanculo cazzo. Mai più un incubo del genere.
Sonja contro la grande distribuzione.
Sonja contro la grande distribuzione.

Sogna, mio caro, contro la grande distribuzione perché per ora ho vinto io.

COMUNICATO DEI MEMBRI DELL’I.I.S OLIVELLI DEL CSC IN MERITO AI DISAGI DI SABATO 30 NOVEMBRE

Sabato 30 Novembre, all’Istituto Olivelli Putelli di Darfo, si sono riscontrati numerosi problemi legati al cattivo funzionamento degli sistema di riscaldamento.
Il disagio legato alle temperature troppo basse è stato dilagante nelle classi di ragioneria che, essendo esposte a sud, hanno sofferto un clima particolarmente freddo rispetto alle classi di Geometra e dell’Istituto Alberghiero nelle quali la temperatura è stata assolutamente tollerabile.
La situazione si è evoluta con un netto rifiuto da parte di alcuni studenti (intere classi) di entrare in aula per l’abituale svolgimento delle lezioni.
Il preside dell’istituto ha affrontato la situazione convocando in via straordinaria il consiglio di tutti i rappresentanti di classe, nel quale è stato esposta la natura del problema e come la questione è stata affrontata dalla dirigenza scolastica.
Secondo la sua versione, il problema non è stato legato agli impianti di riscaldamento interni alla scuola (che a detta di qualcuno del personale A.T.A. è stato cambiato pochi mesi a questa parte), ma bensì all’impianto di Pian di Borno che avrebbe rilevato una temperatura errata (di circa venti gradi), e avrebbe quindi determinato l’abbassamento di qualche grado attuato proprio dall’impianto esterno alla scuola.
La situazione è stata quindi affrontata tempestivamente e le temperature sono state ristabilite già alla terza ora, consentendo il normale svolgimento delle lezioni.
Di fronte alla situazione appena descritta, ci presupponiamo di fare alcune considerazioni (volutamente polemiche) in merito al piano di riscaldamento vigente e come i membri interni all’istituto del Collettivo Studentesco Camuno intendono affrontare il problema.

In primo luogo vogliamo far notare che non si tratta della prima volta che tale problema viene riscontrato. Esistono dei precedenti, e proprio per questo motivo, anche se la situazione Lunedì verrà risolta in via provvisoria, ci presupponiamo di inoltrare (come collettivo studentesco in totale autonomia, senza utilizzare l’intermediario dei rappresentanti d’istituto) una richiesta all’istituto per sollecitare chi di dovere ad affrontare seriamente il problema che non deve ripetersi nuovamente, poiché si è dimostrato un netto ostacolo al corretto svolgimento delle lezioni.
Quanto è accaduto ha dimostrato che il piano di riscaldamento è assolutamente fallimentare. Non è ammissibile che alcune classi abbiano temperature esorbitanti e altre un clima glaciale, ma bensì il livello di riscaldamento andrebbe ponderato alla posizione geografica delle aule, attraverso un impianto idoneo che per ora non esiste.

In secondo luogo ci impegnamo ad analizzare approfonditamente la situazione e ad impostare un deciso percorso di soluzione al problema, se questo si riproporrà in futuro.
In settimana valuteremo, consultando gli studenti di tutto l’istituto, se di fatto il problema è risolto o se si ripresenterà. Nel secondo caso, a questo punto molto probabile, indiremo un’assemblea pubblica aperta a tutti gli studenti, atta a decidere collettivamente le dinamiche con cui affrontare i problemi e i contenuti su cui lavorare.

Prendiamo quindi le distanze da ogni iniziativa spontanea che si potrà verificare domani (Lunedì 1 Dicembre).
Pur essendo infatti i principali sostenitori, partecipanti attivi e fautori delle iniziative a livello studentesco (non solo locali), riteniamo che azioni di questo tipo debbano essere studiate, e soprattutto devono esserci dei contenuti ben precisi e degli obiettivi chiari e coerenti, discussi dalla collettività. Ci mobiliteremo a questo proposito per costruire, con la partecipazione attiva di tutti gli studenti, delle precise mobilitazioni con questi contenuti. Invitiamo quindi ogni studente a non cercare soluzioni avventate e tempestive, ma a discutere prima l’idea con noi all’interno dell’assemblea pubblica che, come già anticipato, indiremo sulla questione già in settimana, PER ORGANIZZARE UNA SOLUZIONE EFFICACE E NON IMPROVVISATA.

Soddisfatti nel vedere che sta progressivamente nascendo una concezione di collettività e di autonomia all’interno degli studenti, grazie anche al nostro contributo, concludiamo il comunicato invitando qualsiasi studente particolarmente interessato alla nostra assemblea di domani pomeriggio alle ore 14:30 presso il nostro istituto, nella quale, in via informale, si può cominciare a ragionare la cosa.
Ritrovo alle 14:05 al Bar della scuola.

Un saluto a tutti,

I membri interni all’Olivelli del CSC

Manifestazione Studentesca 15/11/13

La mobilitazione del 19 ottobre a Roma ha portato in piazza una moltitudine di realtà provenienti da tutta Italia, quali il movimento per il diritto alla casa, NoTav, NoMuos, studenti, disoccupati, precari e tutti coloro che hanno deciso di alzare la testa di fronte a questo Governo delle “larghe intese”: Governo che applica alla lettera le imposizioni della BCE e non si fa carico delle sue responsabilità, instaurando un teatrino in cui a pagare sono sempre i soli cittadini.
Prima e durante la manifestazione il Governo ha militarizzato la capitale con fermi, perquisizioni e sequestri funzionali a creare un clima di tensione che è stato poi ingigantito dai mass-media che hanno influenzato l’opinione pubblica.
Ma al termine dell’iniziativa le stesse istituzioni hanno dovuto riconoscere il clima determinato e non violento della mobilitazione che è riuscita a smentire le previsioni nefaste.
La protesta ha visto una partecipazione di oltre settantamila persone che hanno dimostrato che non siamo intenzionati ad accettare ulteriori politiche di austerità e che vogliamo invece riprenderci tutto ciò che ci spetta e tutto ciò che ci è stato tolto.
A dimostrazione di questo, il corteo non si è semplicemente limitato a manifestare per le vie della città, ma ha deciso di accamparsi con le tende al termine del percorso a Porta Pia, dando prova della volontà di continuare l’assedio ai palazzi del potere anche nei giorni a seguire, per contrastare un Governo che si dimostra sordo e cieco di fronte ai reali problemi del Paese.
La grande determinazione del corteo ha visto il Ministro Lupi costretto a proporre ai manifestanti un incontro che si è svolto in data 22 ottobre.
Di fronte alle richieste dei movimenti di investire i soldi destinati alle dispendiose e inutili grandi opere per risolvere le problematiche relative agli sfratti per morosità incolpevole, il Governo ha risposto ribadendo le sue politiche di austerity e di incentivo alle grandi società immobiliari.
Anche a Brescia, in concomitanza con l’incontro, un centinaio di manifestanti si è riunito sotto la Loggia per dire che ad ogni sfratto seguirà un’occupazione, poiché il diritto alla casa è inalienabile per ogni essere umano.
Il 19 ottobre è stato il punto di partenza che ha lanciato mobilitazioni il 31 Ottobre a Roma e a Firenze che hanno nuovamente ribadito le richieste dei movimenti, mostrando ancora una volta la loro determinazione a non fermarsi davanti a nulla.
Noi studenti saremo di nuovo nelle piazze di tutta Italia il 15N, giornata del diritto allo studio, per riportare in ogni città d’Italia quelle parole d’ordine scaturite dal corteo romano.
MA QUALE CRISI, MA QUALE AUSTERITA’, IL 15 NOVEMBRE ASSEDIAMO LA CITTA’!
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Evento Facebook

TERZO STUDENT ANTAGONIST FEST @KAG /// CENA POPOLARE A CHILOMETRO ZERO & Live SYSMA+FRESK S.D+DJSET TRASH ANNI NOVANTA

Il Collettivo Studentesco Camuno è lieto di presentarvi…

La terza edizione del S.A.F (STUDENT ANTAGONIST FEST), ovvero la festa di autofinanziamento del CSC in collaborazione con l’associazione KAG di Pisogne.

Il Collettivo Studentesco Camuno è lieto di presentarvi…La terza edizione del S.A.F (STUDENT ANTAGONIST FEST), ovvero la festa di autofinanziamento del CSC in collaborazione con l’associazione KAG di Pisogne.La serata avrà inizio alle 20:30 con la Cena Popolare a chilometro zero, preparata abilmente dalla frangia culinaria del collettivo.
Prezzo 12 Euro, che saranno devoluti completamente al CSC.

Per prenotare non è sufficiente selezionare “partecipo” nell’evento facebook, ma bisogna contattare uno dei seguenti recapiti telefonici: 3935510509 (Andrea) o 3294229225 (Ugo). Prenotare preferibilmente entro Giovedì 14 Novembre, per motivi organizzativi.

Il menù previsto è il seguente:

PRIMO: Tagliatelle casarecce al sugo di noci.
SECONDO: Polenta e formaggio dalla Val Palot con verza in umido.
Dolce: Torte fatte in casa assortite.
Vino e acqua compresi e illimitati!

DALLE ORE 22:00 CONCERTI CON:

SYSMA+FRESK S.D (Rap Hardcore da Bologna)

A seguire:

DJ Trash anni Novanta from Berghem fino all’ultimo balander!

Ci trovate al Kag Pisogne, in zona industriale tra Pisogne e Piancamuno, ai piedi della Valle Camonica (BS)!

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Evento Facebook

Intervista al CSC+Estremi del V**O+Documentario agricoltore camuno: ASCOLTA L’INTERA TRASMISSIONE DI RADIO ONDA D’URTO

Questa trasmissione è aperta con l’intervista al neonato Colletivo Studentesco Camuno che muove i primi passi nelle scuole superiori della valle camonica e alto sebino. La trasmissione, continua poi con la presentazione della fiera degli Estremi del V**O di cui vedete la locandina qui sotto e prosegue parlando sempre di agricoltura con la presentazione del film documentario da parte dei due registi dedicato a Claudio, agricoltore estremo camuno. Buon ascolto.

Clicca qui per collegarti all’articolo della radio dedicato alla trasmissione. Puoi ascoltarla cliccando su trx maggio 4957

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IL COLLETTIVO STUDENTESCO CAMUNO È LIETO DI PRESENTARVI… IL SECONDO STUDENT ANTAGONIST FEST AL KAG DI PISOGNE!

 

ORE 18:00:

Dimostrazione di giocoleria aperta a tutti!

I ragazzi del gruppo Giocoleria Kag, da qualche tempo impegnati in progetti solidali, faranno una dimostrazione della loro capacità e si renderanno disponibili ad aiutare e sostenere tutti coloro che vogliono provare questa attività!

Il tutto si svolgerà nella più totale allegria e divertimento: Chiunque voglia venire a bersi qualche birretta senza provare a fare il giocoliere sarà accolto!

ORE 20:00:

Cena popolare!

Menù:

Strinù incredibilmente camuno+ Abbeveraggio (Cinque euro)

Pasta Vegetariana + Abbeveraggio (Cinque euro)

Il ricavato andrà al Collettivo Studentesco Camuno, all’associazione KAG e al gruppo Giocoleria.

Per prenotarsi chiamare il 3294229225!

Nel corso della cena due membri del Collettivo Studentesco diranno due parole sul progetto e daranno alcune informazioni sulle novità dal fronte studentesco antagonista camuno!

ORE 21:30:

Inizio Live:

Arven Stein+Jormungand Gang (Rap)

Alchemy (Post Grunge)

Dopo il live, per i superstiti, Dj Set (Elettronica, Dubstep, Jungle, Drum&Bass)!

1 giugno CSC II